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Dominante come l'Etna con Catania. Fuori, con la sua tonica pelle chiara e i suoi lunghi capelli biondi, candida come la neve alla sommità, dentro, con la sua sensuale sadicità, bollente come la lava nelle viscere della montagna. Insomma, un vero e proprio vulcano del femdom. Sto parlando di Domina Von Lush, la padrona che ho avuto il piacere e l'onore di servire e venerare proprio alle falde dell'Etna, a Catania ai primi di novembre.

L'Etna, quella vera, la si vede, imponente, a distanza di chilometri dal bellissimo lungomare della mia Reggio Calabria. E io, che padrona Lara la vedevo lontana in video e foto, finalmente avrei potuto conoscerla dopo aver solamente parlatoci al telefono. L'impazienza, anche per via di quel contatto telefonico, è tanta. Lungo il viaggio da Reggio, prima in nave da Villa San Giovanni a Messina e poi da lì verso Catania, penso e ripenso a lei. E immagino come sarò suo schiavo. Mentre scorgo il fantastico paesaggio dello Stretto, quello mitologico di Scilla e Cariddi, dove, per dirla col Pascoli "Le onde greche incontrano le latine", e quello della costa e del mare che corrono verso Catania, già penso i suoi piedini da adorare, il suo splendido fisico solamente da ammirare, il suo sguardo sprezzante da fissare umilmente, le sue parole umilianti da assecondare servilmente, la sua cattiveria da subire totalmente. E a fatica riesco a nascondere i segni di eccitazione.

Più il capoluogo etneo su avvicina, più la voglia sale. Una volta giunto sotto il luogo dell'appuntamento, il cuore aumenta i battiti! E, poco dopo, esplode alla sua visione, una volta presentatasi dietro la porta aperta. Inutile dirlo: bellissima. Una bellezza donatale da Madre Natura, aumentata dal suo stile e dal suo look, movenze sensuali ed eleganti ed un corpetto che lascia intravedere i seni e una minigonna che esalta le gambe. Dopo il classico baciamano, andiamo in stanza, ordinata e pulita. L'emozione alle stelle.

Padrona Lara mi fa spogliare e mi mette il collare. Mi inginocchio subito e inizio a leccare le scarpe. "Bravo, lecca bene, anche il tacco" mi dice. E io eseguo, leccando ogni centimetro delle sue scarpe nere, abbinate al suo abbigliamento. Poi, me le fa togliere e, finalmente, entro in contatto con i suoi piedi. Morbidissimi, tutti da baciare e leccare. E così faccio, anche tra le dita. Ad un certo punto, si gira e si sdraia porgendomi le piante. Bacio e lecco anche quelle. Che meraviglia.

"Ma vedi che faccia da coglione che hai!" mi dice con tono e sguardo sprezzante mentre venero i suoi piedi, io posso solo annuire con la testa fissando i suoi occhi magnetici. "Sono belli, vero? Puoi solo baciarli e leccarli!" aggiunge e via con altre espressioni umilianti e sputi in bocca.

Dopo l'adorazione piedi, il momento dello strapon! Mi blocca le mani dietro la schiena, mi fa inginocchiare e va a prendere un preservativo con quale riveste il fallo. Indossa la cintura e me lo ficca subito in bocca. Appena preso, è forte il sapore di fragola, ma il gusto viene subito dimenticato perché lo inserisce fino in fondo, provocandomi conati. Un continuo avanti ed indietro, profondo. Mentre spinge, padrona Lara mi dà della "cagna" e mi dice "che bel pompino che mi stai facendo" e mi chiede "quante seghe ti sei fatto pensando a me?". Superfluo dire che tutto è bellissimo. Già con l'adorazione dei suoi piedini mi sentivo nelle sue mani, con questo lavoro di bocca mi sentivo completamente in balia del suo sadismo. Il culmine, con lo strapon. Mi fa sdraiare a pancia sopra su un divanetto, mi prende le gambe e le alza in aria, quindi inizia a penetrarmi, dicendomi "Ti piace essere scopato, troietta!" e frasi simili. Essendo alle prime armi e vedendomi in difficoltà, padrona Lara non infierisce sul mio culo, ma me lo fa notare e mi invita ad allenarmi a casa per allargare il mio ano, a sottolineare come gli schiavi più esperti li sfonda senza pietà. Nonostante non sia stato all'altezza di padrona Lara, è stato comunque meraviglioso ed immagini quanto lo sia ancor di più se montato come lei fa abitualmente.

Infine, con un vibratore, mi fa venire e, per infliggermi l'ultima umiliazione, bagna il fallo nel mio sperma, me lo mette in bocca e me lo fa leccare, facendo in modo che ingoi il simbolo della virilità maschile.

A conclusione, mi libera, mi fa lavare e ricomporre, scambiano delle piacevoli chiacchiere, ci salutiamo prima in stanza baciandole le scarpe e poi alla porta con un bacio sulla guancia e riparto alla volta di Reggio, con l'unico cruccio di non avere una gabbietta nella quale poter rinchiudere il mio pene in modo tale da umiliarlo bloccandone le erezioni ancora generate dalle sensazioni di piacere dovute alla bellezza, alla sensualità e al sadismo di padrona Lara. E aumenta la consapevolezza di aver servito e venerato una top mistress come lei che voglio tornare presto ad incontrare.

Domina Von Lush, un vulcano di bellezza e potenza.

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