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Quanto vidi tour a mestre non potei fare a meno di provare a contattarLa, subito la Sua voce mi annebbiò la mente con suoi modi cortesi e gentili, accordammo giorno e ora dove La Padrona chiedeva giustamente conferma qualche ora prima dell’incontro
Arrivo’ il giorno, contavo i minuti, arrivo’ il momento di partire, giunto con largo anticipo feci il giro dell’isolato ( era ancora troppo presto) il tempo non passava più
Parcheggio ed ero comunque in anticipo, chiamo la Padrona chiedendo se posso salire e mi dice che posso pure recarmi all’ingresso
Detto fatto arrivato all’appartamento mi appare la Madonna in stivali alti e abiti in similpelle come da me richiesto, credo esser solo riuscito a dire un “buonasera” nei primi cinque minuti...

... ero completamente si Suoi comandi in una sorta di viaggio mentale in cui non ti rendi più conto chi sei, sapevo solo che dovevo ubbidirLe, fui messo a quattro zampe e la Dea si adagio’ su di me rendendomi il Suo pony portandomi a spasso per la stanza facendomi baciare ogni scarpa e stivale posti ad ogni angolo, seppur la leggiadria della Padrona non si discute a un certo punto dovetti invitarLa a scendere, non fui esattamente fiero di me.... Lei vide le mie debolezze, accetto’ l’invito è mi ordino’ di sdraiarmi per terra, la mia visuale preferita, potevo ammirarla in tutta la Sua bellezza dal basso verso l’alto e con l’inconsapevolezza di cosa sarebbe accaduto in quel momento... sensazione che non so’ descrivere
Mi ordina di alzare le ginocchia i subito intuisco che diventerò la Sua poltrona umana... che meraviglia!!!!
Lei adagiata su di me con i Suoi stivali sopra il mio capo tenuti sollevati dalle mie mani e braccia nel tentativo di rendere più comoda possibile la Sua seduta, mi ordina alzare schienale, far vibrare o alzare il poggiapiedi della “poltrona” La sento ridere e vedo si diverte, nulla di più appagante dopo la delusione del pony...

....si creo’ uno strano conflitto tra la mia pelle sudata e il pavimento che indusse la Padrona a cambiare stanza, preso al guinzaglio per i testicoli seguii la Dea, mi fece accomodare sotto un tavolo dove ripresi a pulire le Sue tanto Divine calzature mentre la Lei fumava comodamente una sigaretta, non resistevo nel non poter veder tanta grazia e fortunatamente mi invitò ad uscire per farLe da posacenere e così restai fino all’ultima caduta di cenere facendole ovviamente da poggiapiedi, talmente ero incantato che non mi resi conto di fissarLa troppo e fui immediatamente richiamato alla mia posizione: quattro zampe e testa a fissare il pavimento....

... due strattoni al collare e seguo la Padrona da bravo cane nell’altra stanza e a cuccia attendo nuovi ordini che puntualmente arrivano: “ sfilami gli stivali e inizia a leccarmi i piedi bestia “
Eseguo tutto con la massima cura e delicatezza e inizio a leccare ogni centimetro della sua pelle a me concessa di venire a contatto con la mia lingua, i Suoi odorosi piedi erano deliziosi e mi sentivo onorato nel vedere che la Padrona apprezzava e così continuai fino a quando vide le splendide tacco 20 (almeno credo) che con sempre la medesima cura e delicatezza Le feci calzare, nero lucido, suola rossa e tacco metallo ossia niente di meglio dove poteva zerbinare ogni parte del mio corpo, dal pene al viso fino ad infilare il tacco in bocca quasi ad inchiodare la guancia al suolo per il piacere della Dea che poi sfilo’ per farmi leccare e baciare la suola mentre con l’altra mi trascinava il pene su e giù per poi ordinarmi di finire da solo ed esplodere sempre con la Sua visione paradisiaca sopra di me e la suola da ripulire
Dopo poco esplosi e la Padrona si fermò, mi indica il bagno per ripulirmi e mi invita a fare una doccia se volevo, andai in bagno col collare (ormai era parte di me) Lei venne a togliermelo sorridendo, mi sciacquai il viso e tornai da Lei dove iniziammo un piacevole conversazione e dove trovai conferma di quanto piacevole sia come persona, ci lasciammo con saluti formali ma propio non resistevo... mi buttai a Suoi piedi e baciai per l’ultima volta le Sue scarpe, quello è il mio posto mi disse ridendo e me ne andai
Finale: non vedo l’ora di rivederLa

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