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Ed eccomi ad una nuova opportunità concessami dalla Padrona.

La Padrona vuole recarsi per qualche giorno nella città dell’amore Verona. Ovviamente nulla a che vedere con me si intende….  La Padrona non vuole un Hotel…. Ella sa benissimo che in Hotel la vita per lo slave è troppo agiata. In molti casi non può essere libera di usare lo slave a piacimento ed inoltre vi sono troppi servizi che vengono effettuati dall’Hotel e non dallo slave.

Così sceglie un appartamento in Verona. Ed eccomi quindi a Verona con Lei.

L’appartamento , una mansarda con travi a vista, sembra fatto apposta per essere utilizzato come dungeon. Devo predisporre tutto sarà compito mio la spesa (carta igenica, scottex, detersivi etc. mentre mi porta Lei al supermercato per la scelta del cibo) e le pulizie e tutti i servgi di facchinaggio, rifare il letto etc. etc.

Sistemato il tutto, provveduto a spesa, pronto per preparare la cena Ella ha un’idea. “sono buona non ti faccio cucinare, andiamo al Bingo”. Cosi’ si va al Bingo, Lei gioca, mangia una pizza (lascia che possa ordinare una pizza anche io) e si diverte fino a tardi. Ovviamente non perde occasione per farmi passare per stupido e per far capire a tutti che Lei fa cio’ che vuole e io devo solo subire. Mi insulta davanti a tutti, mi obbliga anche a controllare una Sua cartella dicendomi che non è uscita ancora la cinquina e cosi’ chiamo cinquina tra le risate di tutti e la presa per il culo da parte dell’inserviente che è convinto che io sia completamente rincoglionito.

Torniamo a alla maison…. La Padrona si prepara per la notte mentre io vengo infilato in uno sgabuzzino buio, sono chiuso rannicchiato e passero’ la  notte li dentro.

La Padrona è buona e non mi lega (ma lo spazio e’ stretto, non mi benda e non blocca le porte dello sgabuzzino) sa benissimo che non serve perche’ tenterei di uscire solo in caso di pericolo non certo per sgranchirmi o altro.

La notte passa… riesco anche a dormire un pochino anche se fa freddo. Ad un certo punto si apre lo sgabuzzino, appare il viso bellissimo della Padrona e poi un piede fa capolino, vorrei essere pronto per baciarlo e adorarlo ma quel piede mi da due calci … è la mia sveglia….

La Padrona con un sorriso beffardo mi dice “dormito bene? Forza preparami la colazione”. E cosi’ preparo la colazione, ovviamente vengo interrotto un migliaio di volte, per servigi vari tipo devo fare pipi’ (e io sotto a bere), portami le calze, passami le ciabatte, rifai il letto, sistema i vestiti, scopa sotto il letto, anzi scopa il tappeto il tutto inframezzato da solleciti “allora la mia colazione e’ pronta? “ , e insulti “Sei lento”, “Sei vecchio” etc. etc.

Poi parla al telefono prima con un’amica, ad un certo punto mi ordina di inginocchiarmi e leccarLe i piedi…. Dopo un po’ , mentre sto leccando , capisco che al telefono parla di me “si ho qui uno schiavo che mi sta leccando i piedi…. Voi insultarlo un po’  anche tu ? “ mette il vivavoce e sento una sconosciuta che mi insulta, che mi dice che sono una merda, che sono un schiavo, che faccio schifo e ridono assieme e io devo ringraziare. Pensavo che avrebbe messo in videochiamata per mostrare alla Sua amica il mio stato, invece sento solo la voce. Poi passa ad un altro interlocutore e con lui non parla di me ma dice che i 50-enni sono inetti, che ai 50-enni non funziona piu’ il pisello, che non sono piu’ atletici e che sono buoni solo come pelle di daino…. Capisco che l’interlocutore e’ piu’ giovane e ridono assieme di noi anziani.

Poi altri servizi ovviamente devo fare di tutto, tutte le commissioni e ad un certo punto mi rimette nello sgabuzzino. “Io esco e non so se e quando torno”. Capisco che era solo una prova perche’ per tutto il tempo sento dei rumori e intuisco che non si è mai mossa. Non so cosa abbia fatto ma non è uscita anche se avrebbe potuto farlo. Avrebbe potuto andare a cena con qualcuno e lasciarmi li senza cena al buio ed al freddo e io avrei accettato ovviamente.  Si riapre lo sgabuzzino. Un calcio per ridestarmi poi mi pone il piede in posizione bacio. Le bacio il piede per ringraziarLa della liberta’ provvisoria mentre mi dice “ti va bene anche oggi…. Non ti faccio preparare la cena. Mi porti al casino’ “. Arriviamo al casino’ e ceniamo quindi giochiamo. La Padrona è sublime non vuole che paghi io le Sue giocate e mi accompagna alla roulette (sa che mi piace come il balck-jack mentre non amo le slot). Io perdo e Lei gioca con i miei soldi e vince. Iniziamo a giocare con i soldi miei (i pochi rimasti) e le vincite Sue. Iniziamo a vincere bene LEI porta fortuna. Al culmine della fortuna…. (nessun giocatore lo avrebbe fatto) abbanodona il tavolo. Mi sono stufata vado alle slot tu continua pure. Ma io la seguo. Andiamo avanti un po’ io a perdere alle slot e Lei a perdere alle slot dicendo che è colpa mia. Quindi mi allontana. Io attendo. Di tanto in tanto mi avvicino per ricevere eventuali ordini. Di norma arriva un “cosa vuoi vattene” … Ad un certo punto mi dice “mi fanno male i piedi vieni qui” cosi’ continua a giocare mentre io le tolgo una scarpa e massaggio, massaggio, bacio e lecco…. Alcuni giocatori/giocatrici guardano, alcuni sguardi sono (a dir della Padrona) di disapprovazione o di ribrezzo, altri di approvazione e poi si forma un capannello di tre uomini ad una macchinetta vicina e si capisce che sono feticisti perche’ il loro gioco è solo un pretesto per godersi la scena. Nessuno pero’ ha il coraggio di avvicinarsi e proporre qualche cosa. Arriva quindi un ordine “rimettimi la scarpa ho perso abbastanza” e cosi’ si torna alla roulette. E’ la serata giusta, vinciamo ancora un po’ ma la Padrona non è interessata a sfruttare l’onda quindi mi dice “andiamo”.  Devo dire che avrebbe potuto prendersi le vincite, o ripianare le Sue perdite o fare a metà (visto che sul gioco non è particolarmente “cattiva” o pretenziosa) invece “NON VOGLIO NULLA” . La Padrona anche in questo è unica, imprevedibile, imperscrutabile. Torniamo e mentre torniamo commetto l’errore di parlarLE come fosse un mio pari. Va detto che spesso con la Padrona parlo e posso permettermi di parlare come se fosse un mio pari ma alla fine Lei è sempre la Padrona. Questa volta nella discussione, e nello scambio di idee mi infervero un po’ troppo. Non era mia intenzione mancare di rispetto o volermi imporre , volevo solo rappresentare una visione da un punto diverso. Questo errore mi costa l’ira della Padrona.

Appena tornati capisco che la paghero’….

Infatti vengo legato in maniera poco comoda. Riesco a sedermi appena le mani legate dietro sono fissate ad un calorifero e , per farla breve, non posso sdraiarmi, non posso appoggiarmi al muro, la testa resta sempre penzoloni se provo ad appoggiarmi la corda mi stacca , se provo ad appisolarmi la testa cadendo in avanti tira la corda e mi sollevo. Mi butta una coperta per coprirmi appena le gambe e poi mi punta un faro in faccia. “Buona notte rifletti su tutto schiavo”.

Passo la notte cosi’. Non ho chiuso occhio un minuto. A volte Lei si sveglia, mi guarda , vede il mio stato, sorride e mi chiede “Dormi ? “ poi si gira e riprende a dormire comodamente nel letto a due piazze.

Inutile dire che la mattina sono sfinito e psicologicamente distrutto.

Capisco come mai a volte i prigionieri si innamorano degli aguzzini. La pena che provi è tale da amare chi puo’ porre fine a tale pena anche se è colui che te la ha imposta.

Alla fine si alza. Mi slega , io crollo ai suoi piedi. Lei mi permette una lunga sezione di leccata poi “vai in bagno che devo fare il mio bisogno”. Vado in bagno, Lei arriva e scarica i suoi bisogni corporali su di me. Ride , mi degrada con un paio di foto e di insulti, quindi “Lavati che puzzi” ovviamente mi da la servietta che ha usato per farsi il bide’ e mi dice deve bastarti questa per asciugarti. Le preparo la colazione e poi mi dice “oggi ho un appuntamento con un’amica e suo marito. Sistema tutto, riporta tutto in macchina (ci sono 3 piani senza ascensore e devo fare circa 6 viaggi). Preparo tutto e partiamo. Ci troviamo a pranzo dove la Padrona parla amabilmente con l’amica e suo marito ed un amico loro. Posso partecipare alle discussioni anche in maniera amabile ma la Padrona ci tiene ad un certo punto a dire: “Lui è un mio schiavo. “ Capisco che loro sanno cosa sia il Bdsm , parlano parecchio e la Padrona ha anche buone parole su di me, sulle mia attitudini e su come mi lascio guidare e usare. Racconta anche della notte nello sgabuzzino e stranamente sono quasi orgoglioso. Mi piace che La Padrona dimostri agli altri chi sono e soprattutto cosa sono e cosa sia LEI per me.

Ci congediamo, e poi ci salutiamo anche noi. “Alla prossima schiavo” ed io innamorato mi prostro a baciare i piedi. In mezzo alla strada senza pudore. “Vai pirla che c’e’ gente” . Cosi’ attendo il nuovo “incarico” felice di essere utile alla Padrona.

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