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PRIMA, DURANTE E DOPO LA FESTA

Ho avuto l'onore di trascorrere due giornate in compagnia di Domina Von Lush: l'ho raggiunta a Brescia e sono andato insieme a Lei in macchina in una casa presa in affitto a Torino, e poi da lì ad una festa fetish la sera, e poi la notte siamo tornati in quella casa a dormire e la mattina dopo abbiamo trascorso ancora un po' di tempo insieme prima di ripartire.
Dunque questo mio racconto si articola in tre sezioni: prima della festa, durante la festa e dopo la festa.
Contiene molte scene di omosessualità forzata e una scena in cui, pur essendo io eterosessuale, vengo costretto a praticare sadomaso con un altro uomo, subendo da lui una fustigazione.

PRIMA DELLA FESTA:

Non vedevo Domina Von Lush da molto tempo e sentivo molto la Sua mancanza.
In precedenza l'avevo servita come schiavo accompagnatore, accompagnandola a tre diverse feste fetish in cui mi ero divertito ed emozionato moltissimo per il grande onore che mi veniva concesso di essere lì insieme a Lei, e, prima di una di queste festa, l'avevo servita anche come schiavo per video, girando (incappucciato) alcuni video per Lei, che erano venuti dei veri capolavori grazie alla Sua perversa fantasia nell'umiliarmi e maltrattarmi in ogni modo, e nel creare situazioni e scene veramente originali; ma negli ultimi tempi la Padrona aveva avuto molti impegni e problemi personali e non aveva più avuto bisogno di me.
Poi finalmente una notte mi arriva il Suo messaggio, in cui richiede la mia presenza ad un'altra festa fetish e mi concede l'onore di fare parte del viaggio con Lei e di fermarmi a dormire nella stessa casa in affitto che aveva preso Lei. Dopo una lunga attesa, il mio sogno di poterLa finalmente incontrare di nuovo si stava avverando.
Poiché la Padrona è vegana e preferisce i prodotti cosmetici e da bagno naturali e non testati sugli animali, decido di portarLe in omaggio alcuni prodotti della Lush, che è la Sua linea di prodotti da bagno naturali preferita, da cui ha anche preso il Suo nome d'arte di Domina Von Lush.
La Padrona è partita con il Suo schiavo personale, e io sarò il Suo accompagnatore e servitore supplementare.
Arrivati a casa, c'è tempo per una bella e intensa sessione di omosessualità forzata, in cui vengo costretto ad essere la troia del Suo schiavo personale.
La Padrona mi ordina di inginocchiarmi e leccargli per bene le palle e il culo, e poi di spompinarlo avidamente da brava troia.
Ho la bocca piena e non posso parlare... col pensiero mi chiedo se alla fine del pompino dovrò prendere tutta la sborra del Suo schiavo personale in bocca ed ingoiarla, ma la Padrona, come se mi avesse letto nel pensiero e rispondesse alla domanda che mi stavo facendo dentro di me, mi spiega che il Suo schiavo personale preferisce, alla fine di un pompino, non venire direttamente in bocca ma venire in faccia alle troie ed inondarle. Ben istruito su come fare, continuo a succhiare per un po' e al momento dell'orgasmo mi sposto solo di poco e a bocca ancora aperta ricevo tutto il fiotto di sborra che sta uscendo sulla mia faccia. Una piccola parte di sborra mi va in bocca e la bevo, e tutto il resto mi inonda e mi sporca la faccia, mi sento come una prostituta che ha appena fatto un bocchino al suo cliente, umiliato ma felice. Per umiliarmi ulteriormente la Padrona dice che potrei essere una brava prostituta, una brava troia e vivere facendo pompini a decine di uomini diversi tutte le sere e consegnando poi tutti i pagamenti a Lei, che farebbe la bella vita sfruttandomi ed essendo la mia protettrice, la protettrice della troia che sono.
Poi la Padrona urina in un bicchiere e solo il Suo schiavo personale ha l'onore di poterLa bere, io no, anche se mi piacerebbe molto bere il piscio della Padrona e la Padrona lo sa, come troia mi viene detto che d'ora in poi potrò bere solo il piscio e la sborra degli uomini, dei clienti che vorranno pisciarmi o sborrarmi in bocca, non sono degno di bere il piscio di una Donna Superiore come la Padrona e posso solo stare a guardare in ginocchio il Suo schiavo personale (che ho appena spompinato) che la beve. Sono inferiore, la mia eterosessualità è completamente annullata, sono diventato, anzi diventata, la troia di uno schiavo per ordine e per volontà della Padrona.
Il mio percorso di omosessualità forzata sotto la Sua guida, che era già iniziato in precedenti feste in cui ero stato obbligato ad avere contatti sessuali con uomini, continua, e mi porta a livelli di degradazione e umiliazione sempre più bassi. Le sono sempre più grato per tutte le umiliazioni che subisco e La adoro sempre più: Lei ha capito il mio profondo desiderio di essere una troia bisessuale passiva agli ordini di una Donna Dominante, appunto un ex-uomo ridotto a prostituta sfruttata e umiliata da una Donna Dominante, mandato di continuo e senza alcun ritegno da Lei a servire sessualmente altri uomini.

DURANTE LA FESTA

La festa è proprio bella e ben organizzata, si svolge in un castello, nelle numerose stanze e nell' ampio cortile esterno. Il look della Padrona è davvero strepitoso e adatto all'ambiente, Lei è la dama più bella del castello, una dama d'altri tempi e anzi fuori dal tempo con uno splendido bustino stringente blu che ne esalta le forme e la femminilità, guanti neri lunghi, stivali neri alti con tacco alto, una decorazione di pizzo nero al collo e al braccio, e sotto i guanti, smalto verde mare che si intona con il colore del bustino. E' difficile descrivere la bellezza a parole, ma questo vestito, unito alla sguardo, al sorriso e ai lunghi capelli biondi della Domina, al Suo modo di fumare in maniera sensuale, creava una visione veramente celestiale, angelica, appunto da dama di altri tempi. Io e l'altro schiavo eravamo al Suo guinzaglio pronti a servirLa e riverirLa in tutto. Durante la festa ha fatto da sgabello e da posacenere alla Padrona, sono stato sculacciato e colpito con tutti gli strumenti che avevamo portato con noi, cioè una canna rigida lunga con manico, un flagello e una frusta nera lunga. Ma soprattutto è continuato il mio percorso di omosessualità forzata e di schiavo pronto ad essere prestato a tutti per qualunque servigio.
Infatti poco dopo che avevo fatto da posacenere alla Padrona nel cortile del castello, stando in ginocchio davanti a lei e ingoiando tutta la cenere della Sua sigaretta che poi mi è stata spenta sulla lingua, La Padrona ha visto un Suo amico master molto bravo a frustare con la frusta lunga (bull whip) e ha deciso di prestarmi a lui perché venissi fustigato da un uomo.
La Padrona mi ha fatto spogliare e poi siamo andati, io e il master, in un punto illuminato del cortile e lui ha cominciato a frustarmi sulla schiena e sul culo nudo, dapprima piano, poi sempre più forte. Seduta poco distante insieme alle Sue amiche, la Padrona rideva e si godeva la scena, di me costretto a farmi frustare da un altro uomo, quindi annullato nella mia eterosessualità sia per quanto riguarda i gusti sessuali, sia per quanto riguarda la scelta dei partner con cui fare bdsm: la Padrona può impormi partner uomini sia per il sesso che per il sadomasochismo puro, può prestarmi a chiunque come un oggetto di Sua proprietà e io devo impegnarmi a far divertire al meglio la persona a cui vengo prestato. In questo caso appunto, ho cercato di far divertire al meglio il master, sopportando quante più frustate possibili: per me non era facile perché non riuscivo ad erotizzare il dolore che mi veniva inflitto da un altro uomo; ma sopportavo lo stesso, pensando che la Padrona si stava divertendo a guardarmi soffrire e che anche questo servigio e questo spettacolo gli era dovuto: se Lei aveva ordinato che dovevo servire quel master come cavia e bersaglio da frusta, la Sua volontà era legge, e io dovevo servirlo.
Poi, nelle sale interne del castello, sono stato di nuovo costretto a spompinare un uomo (una sissy, cioè un uomo vestito da cameriera) davanti a tutti, e a chiedere in ginocchio ad un altro uomo se volesse essere anche lui spompinato.

DOPO LA FESTA

Dopo la festa siamo tornati a casa. La mattina dopo c'è stato il tempo per un'altra sessione, che è iniziata con un lungo massaggio dei piedini della Padrona, che si era appena svegliata ed aveva mal di piedi poiché durante la festa aveva a lungo camminato sui tacchi.
Io massaggiavo un piede e l'altro schiavo un altro, poi abbiamo cominciato a leccare bene tutto il piede, la pianta e tra le dita... eravamo tutti e due in estasi per la bellezza, per l'odore e per il sapore dei piedi della Padrona... e avevamo l'onore di poterli abbondantemente massaggiare e leccare, in ginocchio ai piedi del letto. Poi la sessione è continuata con l'omosessualità forzata, di nuovo la Padrona ci ha ordinato di interagire sessualmente tra di noi.
Questa volta sono stato sia attivo che passivo, prima lo schiavo della Padrona ha spompinato me e poi io ho spompinato lui. Io non pensavo di riuscire ad avere l'orgasmo in una simile situazione, cioè mentre un uomo mi spompinava: infatti l'omosessualità forzata mi piace perchè mi piacciono tutte le umiliazioni in generale, ma non sono realmente attratto dagli uomini o gay, difficilmente mi eccito per un pompino che mi fa un altro uomo. Ma anche in questo caso la Padrona è stata bravissima: forse Lei voleva che io venissi perché ero stato bravo a servirLa per tutta la serata e la giornata precedente e meritavo anche io un orgasmo, sia pure in una situazione umiliante, in cui il Suo schiavo mi serviva sessualmente, oppure semplicemente voleva che io sborrassi perché il Suo schiavo personale ricevesse l'umiliazione della mia sborra nella sua bocca. Quindi ha aumentato la mia eccitazione mettendomi un piede in bocca mentre l'altro schiavo mi succhiava l'uccello, e ha cominciato a insultarci tutti e due, dicendo che eravamo due troie, due vacche schifose, un po' mi faceva leccare la pianta del suo piede, un po' me la sbatteva in faccia e in bocca, come a colpirmi: in questo modo, anche se non ero eccitato da pompino in sé, mi sono eccitato per tutta la situazione, per gli insulti della Padrona, per la Sua bellissima voce, per il Suo piede nella mia bocca, che a volte si muoveva e mi schiacciava tutta la faccia, e alla fine sono venuto abbondantemente nella bocca dell'altro schiavo, che è riuscito a berla quasi tutta. E' stato per me un orgasmo fantastico, intenso e liberatorio, e sono molto grato alla Padrona, che mi ha concesso di essere spompinato dal Suo schiavo personale, ricevendo nello stesso tempo il Suo piede in bocca e i Suoi insulti.
Poi sono andato a ripulirmi, e poi è toccato a me di nuovo spompinare lo schiavo personale della Padrona, e ricevere la sua sborra in bocca.
Siamo poi ripartiti e io sono tornato a casa e ripensando a tutti i miei ricordi ho scritto questo racconto. Ringrazio in ginocchio e di cuore Domina Von Lush per tutte le splendide emozioni e sensazioni che mi ha fatto provare: è magnifica come donna e come Padrona, sincera, spontanea, bravissima a dominare, fantasiosa, attenta ai dettagli, capace di creare le più varie e incredibili situazioni e di umiliare gli schiavi con le parole, con lo sguardo, con i gesti e con i fatti.
Grazie Dea, sono stato benissimo con Lei e spero di rivederLa presto!

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